Molti allievi (specie di livello tecnico medio) pensano che è preferibile avere ai piedi sci e scarponi di alta gamma per migliorare le proprie performance sulla neve. La Scuola Italiana Sci, tuttavia, ha altro da dire. Ecco i suoi consigli.
Il suggerimento è di acquistare o noleggiare, magari con il supporto tecnico diretto di un maestro di sci, attrezzi che siano il più possibile in linea con il reale livello tecnico dello sciatore e/o della sciatrice. Spesso si crede, infatti, che uno sci o uno scarpone di prestazioni più alte possa, una volta calzato, essere di maggiore supporto per l’allievo e/o l’allieva nella fase dell’apprendimento didattico, ma non è così. Ad esempio parlando di sci, un praticante più o meno alle prime armi, ossia che sta passando dallo spazzaneve, alla virata e verso una curva di base a sci paralleli, avrà necessità di utilizzare prevalentemente un allmountain di medio livello. Modelli questi che vantano strutture non troppo “reattive” e, quindi, maggiormente sfruttabili da coloro che, per l’appunto, stanno affinando il gesto tecnico dove qualche imprecisione nella gestione del movimento e/o della centralità dinamica inevitabilmente può scappare. Di questa specifica categoria di prodotti esistono anche versioni ah hoc per la donna, con centro sci/attacco avanzato (per una maggiore maneggevolezza) e un peso più contenuto, oltre a un look dedicato.
Uno sciatore che punta senza indugio verso il miglioramento della conduzione sugli sci (Livello ORO) deve preferibilmente optare verso prodotti più sportivi, come ad esempio i “Race Carve” gigante (gs) o slalom (sl). Sono modelli che tendenzialmente presentano strutture più “corpose”, spesso con l’aggiunta di rinforzi in carbonio e titanal, per offrire maggiore stabilità durante la curva, anche ad alta velocità. Va da sé sempre che l’allievo metta bene in pratica i buoni consigli del maestro di sci.
La messa a punto dell’attrezzatura quanto serve?
La Scuola Italiana Sci consiglia di vivere la passione verso lo sport bianco con il materiale, in primis gli sci, poi attacchi e scarponi, in condizioni ottimali e con un buon livello di messa a punto. Nella fattispecie, lo scarpone deve essere verificato periodicamente nel suo insieme: controllo efficacia chiusura ganci, verifica eventuale usura (eccessiva) della suola e analisi dell’integrità generale delle pratiche sia di gambetto sia dello scafo. Altrettanta attenzione va dedicata agli attacchi i quali per mantenere un alto livello di efficienza, quindi di sicurezza, vanno controllati in relazione alle viti di serraggio con gli sci, poi è opportuno spruzzare apposito lubrificante nella zona molle puntale e talloniera.
Per quanto riguarda lo sci, questo deve essere adeguatamente “preparato”, ossia, deve essere controllato ed eventualmente messo a punto in un centro specializzato (cosiddetto laboratorio), un po’ come la revisione dell’auto che periodicamente il meccanico fa. Lo skiman, cioè colui che provvede a mettere a punto gli sci, infatti, è in grado di verificare lo stato di usura delle lamine oltre che della soletta e, nel caso lo ritenga opportuno, può mettere mano ridando all’attrezzo la verve di quando fu acquistato.
È bene segnalare che contrariamente a quanto molti pensano uno sci ben preparato (quindi più “veloce”, grazie a un’efficace sciolinatura) e con il filo delle lamine ben “tirato” (quindi in grado di mordere al meglio la neve più compatta) è per l’allievo un fattore d’aiuto concreto nella fase di progressione tecnico/didattica. Per intenderci, gli esercizi o l’esecuzione delle curve con i movimenti “giusti” suggeriti dal maestro e/o dalla maestra risulteranno molto più facili oltre che intuitivi da mettere in pratica… e la lezione risulterà quanto mai divertente e appagante!
Fonte: www.amsi.it
